DELIRANDUM: pensieri e parole in libertà
(l'archivio del 2005 lo trovi qui)

In principio fu ochetto e la sua "gioiosa macchina da guerra". E la più grande e piena di storia coalizione del dopoguerra prese una batosta da un manipolo di piduisti imbonitori televisivi raccattati tre mesi prima.

Poi arrivò bertinotti: "Basta, al governo ci son bell'e stato anche troppo, accomodati silviuccio, basta che m'inviti due o tre volte da costanzo e ti lascio volentieri il posto"

Poi venne cicciobello rutello, a dispensare sorrisi rassicuranti e morbide prese di posizione. E rifu batosta.

Poi la volta del baffino, quello taaanto intelligente: "Intanto che bombardiamo il Kossovo, che ne dici di fare una bicamerale? Dai silviuccio, dico a tutti che tu sei un interlocutore serio, mediaset una risorsa, e cose così"

Poi è toccato a Prodi: "Ecco la lista dei ministri: alla Giustizia clementemastella". Poteva evitare di trascinarsi due anni, poteva chiudere bottega subito e buonanotte, si sarebbe risparmiata la fatica di risistemare i conti dello stato prima di riconsegnare tutto pronto e impacchettato a tremonti.

E ora, signore e signori, rullo di tamburi: ecco a voi veltrusconi! "Dai silviuccio, facciamo le riforme insieme" "Tranquillo silviuccio, ho già detto che correremo da soli, non voglio rischiare di vincere" "Fidati di me silviuccio, ho fatto bene i conti: saremo l'unico caso al mondo dove la somma dei voti di due partiti che si si uniscono darà meno voti dei due partiti separati"

Una prece.

 

Li vedi che escono da quella porta, tutti in fila.
Il più pirla di tutti si mette davati al microfono, la faccia compita, con tutto il codazzo di parassiti dietro, seri seri.
"E noi di qui... e noi di là... ci auguriamo... dobbiamo... vogliamo... il capodellostato... la leggelettorale... sto ceppodiminchia..."
Ce ne fosse uno, UNO!, che abbia il coraggio di dire: "Siamo una manica di testedicazzo, abbiamo mandato in malora questo che è un paese meraviglioso, siamo riusciti a distruggerlo per la nostra bramosia di potere. Chiediamo scusa a tutti gli italiani e ci ritiriamo in disparte. Noi da domani andremo a dissodare zolle, o a movimentare carichi alla Thyssen Krups, lasciamo il posto ad altri speriamo migliori di noi. Addio"

Ce li ritroveremo ancora tra i coglioni invece, tra due mesi o tra un anno, sempre loro, ad ammorbarci l'aria, a rubarci la coscienza, a vivere sulle nostre spalle. I dalemini, i berluschini, i bossini, i rutellini, i dinifini. E i mastellini, cazzo!

+ FORCONI
 - ELEZIONI

 

Visto? Uomini di poca fede!
Questo bistrattato governo di menodestra, quallo che voi comunisti brutti e cattivi dite che è uguale a quell'altro, quello che secondo voi disfattisti ha preso tutti per il culo col programma senza rispettarne nemmeno una pagina, quello che voi estremisti mandate a fanculo un giorno sì e uno pure, quello che voi sinistrorsi radicali vorreste affossare per far ritornare il berluscone (idioti, lo vogliamo affossare per coltivare la speranza di averne un altro che il berluscone ce lo levi davvero e definitivamente dai coglioni! n.d.r.) ha preso una decisione storica: senza tanto clamore, lavorando sottotono, ha messo d'accordo tutte le anime della coalizione dalla binetti a caruso, ha ottenuto l'approvazione di casini e addirittura il plauso del vaticano, e ha varato la legge sui dico, pacs, crash e gulp.
Non serviranno nemmeno lungaggini burocratiche e difficili procedure: basterà andare a fare una guerra da qualche parte, farsi rapire da qualcuno (Cia o talebani non ha importanza), farsi ammazzare durante un blitz, e sposare in punto di morte la convivente madre dei tuoi tre figli, la quale potrà così usufruire di tutti i diritti e godere della pensione per allevare la prole.
Applausi. Sipario.

 

ALLARME ROSSO

E voi pensavate davvero che questa merda di governo fosse diversa dalla merda di quello di prima? Sul serio credevate che dopo aver visto qualche milione di persone dietro a un comico, raccolte semplicemente col tam tam dei blog, questi schifosi se ne sarebbero rimasti fermi e buoni? Ve lo ricordate cosa scrissi all'indomani del Vaffanculo day? Quanto ci avrebbero messo per mettere i bastoni tra le ruote a una libera e corretta informazione che aggira le veline di regime?

Eccoli qua, puntualissimi, viscidi, putridi, ci stanno provando.
E il prossimo che mi viene a dire che questi sono meglio degli altri può andarsene a fanculo pure lui.

Anche qui.

 

Ma li avete visti i telegiornali in questi giorni? Le avete sentite le dichiarazioni inutili e pelose dei soliti noti?
"Adesso Grillo insulta!" 
No dico, per un Prodi-Alzhaimer scattano come molle, loro che ogni giorno è tutto un coglioni di qui e cretini di là.
"Grillo vuole fare il politico! Grillo vuole fare un partito! Grillo vuole un seggio in parlamento!"
E lo dicono, da mastella a casini, con la faccia furbetta e l'aria accusatoria, usando la parola "politica" come un insulto, loro, la casta, che come sentono parlare di un massimo di due legislature starnazzano come galline isteriche.
"Solo critiche e nessuna proposta!" 
Come se la richiesta di 300.000 (trecentomila!) cittadini che chiedono di buttare fuori i condannati dal parlamento fosse una barzelletta e non una proposta.
Non hanno capito un cazzo.

 

Data una manifestazione popolare nata sviluppata organizzata tramite la rete nell'indifferenza generale dei mezzi di informazione.
Dato il grandissimo successo di tale manifestazione organizzata, ripeto, col solo tam tam della rete.
Dato il giramento di coglioni del potere nel constatare che televisioni e giornali di regime possono essere aggirati, e nel rendersi conto che centinaia di migliaia di persone gli possono andare allegramente in culo cercandosi una informazione indipendente su un mezzo anarchico ma sicuramente più libero come la rete.
Dati i continui tentativi del potere medesimo nel cercare di arginare e demonizzare tale fenomeno, imponendo prezzi assurdi di connessione, non investendo in connessioni veloci ad alta banda, evitando come la peste centraline wi-fi libere e gratuite per tutti.
Calcolare entro quanti giorni le prime pagine dei giornali saranno invase di notizie riguardanti terroristi, naziskin, pedofili, sovversivi, brigatisti, bande bassotti e cattivoni vari che si scambiano informazioni e organizzano le loro bravate tramite internet.

 

Dunque, provo a salire su un piedistallo e a fare una brillante analisi politica, ad uso e consumo dei cervelloni della menodestra che per caso si trovassero a passare di qui.
Nel 2006 l'Ulivo ha vinto le elezioni con un ampio margine di almeno 10-12 punti sul polo, margine che si è magicamente assottigliato nelle ultime tre ore di scrutinio grazie ai brogli del duo pisanu-berluscone. E già mi puzza il fatto che da menodestra nessuno li abbia mai denunciati.
Dopo un anno e mezzo di governo il crollo del consenso è sotto gli occhi di tutti, e badate bene, non è che dall'altra parte ci siano fior di avversari capaci e credibili tipo che so, un Kohl o una Thatcher, no, ci sono nani, ballerine e calderoli. Voglio dire, riuscire a far rimpiangere a un popolo, benchè rincoglionito da veline e grandifratelli, personaggi del genere è impresa davvero ai confini della realtà. Ma i fassini e i rutelli ci hanno ormai abituati a performance da circo.
Uno dei momenti, l'unico a dire il vero, in cui i nostri prodi hanno fatto fare la ola ai loro elettori è stato nel momento delle cosiddette liberalizzazioni del decreto Bersani. Lì abbiamo visto incazzarsi notai e tassisti, avvocati e berluscazzi, ci siamo illusi che davvero qualcosa stesse cambiando, e per un attimo abbiamo sperato in un Italia migliore.
Dopodichè... il buio. La rai è sempre in mano ai soliti noti, il TG1 di riotta è peggio di quello di mimun, cirami gasparri moratti e leggine varie sono sempre al loro posto, pregiudicati e condannati pure, rutelli fa il 69 con casini, la porcata elettorale fanno tutti finta di volerla cambiare ma di ripristinare il voto di preferenza non ne vogliono sapere, la giustizia è in mano a uno dei loro, i nostri soldati sono sempre in guerra, il papa continua a farsi i cazzi nostri (letteralmente), di provvedimenti a favore di lavoro non precario non se ne vedono, i provvedimenti a favore delle coppie di fatto continuano a cambiare nome (prossimamente GULP, fumetti in tv) ma nessuno farà mai una legge, lo scalone che avevano promesso di abolire è stato semplicemente camuffato, un Magistrato che chiede solo di fare il proprio lavoro è stata accusata dopo cinque minuti di attentare alla Costituzione. Insomma, come prima più di prima.
E in mezzo a tutta questa immobilità e comunione di intenti coi piduisti liftati chi è che passa per brutta sporca e cattiva al punto che tutti i giochi di potere stanno puntando alla sua estromissione dalla vita politica? La cosiddetta sinistra radicale! (radicale in cosa poi?) Situazione grottesca, vista la complicità con questo stato di cose anche dei signori bertinotti & c.
Il mese scorso poi c'è stata la discesa in campo (evvai!) del walter nazionale, quello di Pizzaballa. Ho pensato: "via, vediamo se almeno lui dice qualcosa chiaro, di semplice, che sia una svolta netta e decisa, insomma qualcosa di sinistra". Interpellato sul referendum dichiara: "Sono a favore ma non lo firmo". Bella figurina, roba che nemmeno fanfani...
Il bello è che questi son tutti lì a chiedersi come mai la gente non li regge più, l'unica cosa che riescono a fare è sventolare lo spauracchio del ritorno del nano ridens (perchè, se ne è mai andato?), danno la colpa ai difetti di comunicazione, al buco nell'ozono, all'alta pressione. A me, che sono notoriamente una mente semplice poco a mio agio con alchimie politiche, non sembra poi così difficile da capire: perchè continuare a rincorrere il consenso dell'elettorato di centro? (che poi son di destra, parliamoci chiaro). Perchè spalmarsi sulle posizione dei montezemoli o dei bagnaschi? Tanto quelli non hanno mai votato per voi, non lo hanno fatto ieri e non lo faranno domani. Chissenefrega se si incazzano, anzi, più piangono e meglio è. E' il voto di quelli come me che dovete (ri)conquistare, non quello di certi miei colleghi imbecilli pronti a chiedere appuntamenti col sindacato se qualcuno li schiavizza, ma non di mercoledi che c'è l'ultima puntata dell'isola dei famosi.
Se non riuscite a capirlo, e infatti non lo capite, allora è il momento che vi facciate tutti da parte. Andate a casa, a lavorare, a dissodare zolle, a godervela a Hammamet, ma liberateci della vostra ingombrante e inutile presenza. Ci terremo altri cinquant'anni di democrazia puttana, ma potremo almeno coltivare qualche speranza per i nostri nipoti ricominciando da zero. Sarà dura, ma almeno potremmo provarci. 

 

Lo vedi il pelatino plastificato, tutto serio e impettito che dall'alto dei tacchi parla di democrazia in pericolo e vuole andare da Napolitano a chiedere le dimissioni del governo.
Che abbia saputo che i più fedeli collaboratori di Prodi sono stati condannati per associazione mafiosa, corruzione di giudici o estorsione? O forse che Prodi stesso sia sotto processo e zitto zitto si stia facendo qualche leggina apposita per scampare la sicura galera? Che si sia accorto che tra i partiti dell'attuale governo ce n'è uno che grida alla secessione e i suoi ministri dichiarano di pulirsi il culo col tricolore?
Niente di tutto questo, pare che la faccenda che gli sta facendo perdere il sonno e gli ultimi capelli sia quella di un vice ministro che avrebbe fatto pressioni per il trasferimento di un finanziere. "L'avessimo fatto noi nei confronti di quelli che indagavano sulla Fininvest ci sarebbe stata una rivolta popolare" sputacchia in tutti i microfoni che gli capitano a tiro.
C'ha ragione: lui non ne avrebbe chiesto il trasferimento, lo avrebbe assunto direttamente in azienda e poi fatto eleggere in Parlamento. Come quel tale Massimo Maria Berruti.

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La lettera di Travaglio, la satira di Vauro, e in mezzo gli interventi, anche coraggiosi, di chiunque avesse qualcosa di interessante da dire, da Odifreddi a Fisichella, da Santoro alla signora fiorentina. Una trasmissione seria e pacata, col famoso video della BBC che il fascistello in doppiopetto aveva toppato a dare per oscurato. 
Una bella pagina di televisione, senza l'aria appestata dai soliti giovanardi, larussi, rutelli e mastelli, alla fine della quale ognuno ha saputo/capito qualcosa di più della vicenda. Quello cioè che a questa destra fa più paura: I N F O R M A Z I O N E.
"Il mondo cattolico mi ha esortato a occuparmi dei missionari uccisi nel mondo anziché dei preti pedofili - ha detto Santoro - avete le vostre tv di riferimento Raiuno e tutta Mediaset, fatelo lì invece di fare quiz, pacchi e grandifratelli"
Contemporaneamente da brunovespa si parlava delle apparizioni della Madonna di Fatima (giuro!)

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Nonostante abbiano il braccio al collo e le clavicole frantumate, a destra continuano a blaterare di presunte spallate e si sgolano per chiedere le dimissioni del governo. Fate i conti: non hanno guadagnato nemmeno un voto.
A sinistra menodestra invece si scervellano per capire i motivi del calo di consenso, e chissà se riusciranno mai a capire la cosa più semplice che da questo sitarello un bischero sta dicendo da tempo: sono gli elettori DI SINISTRA che delusi non votano più.
Chissà se riusciranno mai a capire che è inutile che cerchino consensi al centro quando la base chiede cose di SINISTRA.
Chissà se riusciranno mai a capire che certi contratti con gli statali vanno chiusi due giorni prima delle elezioni, non due ore dopo.
Chissà se riusciranno mai a capire la lezione di quel piduista piccino e pelato che addirittura si comprava ostaggi in Iraq pur di farli liberare a due giorni del voto.

 

"Se vinciamo le amministrative il governo dovrà dimettersi!" Lo ha detto, serio serio, quel piccoletto, quello pelato coi capelli finti, quello che dal 2001 al 2006 ha perso tutte, ma proprio tutte le elezioni, europee, regionali, provinciali, comunali, condominiali, familiari... E non si voleva dimettere nemmeno l'anno scorso quando ha perso le politiche nonostante i brogli che ha fatto.

 

Intanto che i nostri cervelloni discutono animatamente sulla leadership del neonato partito democratico cattolico apostolico (in pratica devono stabilire chi sarà il portavoce di berlusconi), il parlamento zitto zitto approva all'unanimità la legge mastella, ennesima porcata volta a legare le mani ai Magistrati si sa mai che tante volte volessero perseguire qualche reato, e a imbavagliare l'informazione si sa mai che qualcuno voglia far sapere ai cittadini le notizie vere.
Contemporaneamente il fronte della diatriba si sviluppa anche sul referendum elettorale, mastella, sempre lui, visto che erano già una quindicina di giorni che non lo faceva, minaccia le dimissioni (dio volesse!). Referendum o meno, scommettiamo che si metteranno d'accordo per NON ristabilire il voto di preferenza? Hai visto mai che i candidati se li possano scegliere i cittadini anziché le segreterie di partito.  

 

Intanto che tra una pasticca di viagra e l'altra il berluscone si propone di fare il buon samaritano e pigliarsi anche la telecom (strano però, aveva detto che da anni non si occupava più delle sue aziende), Bertinotti ha un sussulto che quasi gli scompone il cachemire: "Prima ci vuole una legge sul conflitto d'interessi". Che lì per lì ho pensato che c'ha ragione. Poi mi sono ricordato che non l'ha detto dal palco di una Festa dell'Unità ma dalla poltrona più alta della Camera e allora m'è scappato un vaffanculo.
Contemporaneamente c'era Rutelli che dal congresso dei fiorellini di campo tracciava la linea del futuro partito democratico cristiano cattolico apostolico: "Dobbiamo abolire l'ICI". Manca solo che aggiunga "Sì, avete capito bene", e il processo di identificazione sarà completo.

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Non dico di accoglierlo con un fitto lancio di cavalletti, ma almeno evitare di farlo entrare tra gli applausi scortato dai portuali di Livorno, cazzo. Se ancora qualcuno aveva dei dubbi sulla reale volontà di cambiare qualcosa di questa pseudosinistra, eccolo accontentato, che si guardi il berluscone trasformato in star al congresso dei suoi migliori alleati.
Adesso questi cervelloni stanno per far nascere l'ennesimo immondo pastone, coi fassini e i rutelli, i follini e i mastelli, i d'alemi e i casini, i boselli e i bobicracsi. E io alle prossime elezioni (a questo punto spero il più presto possibile) dovrei dare il mio voto a questa massa di leccaculi, capaci solo di rinnegare la storia e la cultura di quello che un tempo era un grande partito al servizio degli operai e dei contadini? Col cazzo!

 

Un anno di governo (?) se ne è già andato, e nell'ignobile sistema informativo di questo disgraziato paese nulla si è mosso. Né un abbozzo di legge sul conflitto d'interessi, né un tentativo di mettere mano a una seria riforma del sistema radiotelevisivo, né una virgola è stata spostata ai vertici della Rai. Nulla di nulla.
E intanto mentre un manipolo di faccendieri con lo zoom ricatta una massa di gente ricattabile senza che questi li denuncino, i media sono impegnatissimi a sezionare i gusti sessuali di un portavoce secco e brutto.
Ora, con chi faccia sesso Sircana non me ne frega una beata fava. Io trovo molto più imbarazzante e volgare che la figlia di un piduista col lifting faccia sborsare al paparino l'equivalente del mio stipendio di un anno per comprare due foto perché la ritraggono spettinata e vestita male.
A me che Sircana accosti la macchina accanto a un transessuale o a una velina o a una stagista nun me ne pò frega' de meno, io mi incazzo quando vedo mafiosi (fino alla primavera dell'80) e corruttori di giudici che continuano impunemente a legiferare in un parlamento che in qualsiasi altro paese li prenderebbe a calci in culo.
Ma sì, chissenefrega della corretta informazione, facciamo una bella legge che impedisca le intercettazioni, tutto il popolo la chiede a gran voce, ne va della democrazia, non sia mai che si venga di nuovo a sapere di banchieri corrotti e furbetti del quartierino, di partite truccate e manager farabutti.
E poi sì, continuiamo a scannarci sugli urgentissimi DiCo, facciamo cadere governi su provvedimenti che, diciamocelo francamente, ben vengano, ma riguardano giusto un'esigua minoranza di persone.

 

Il tormentone più devastacoglioni della scorsa campagna elettorale fu: "Serve una legge seria sul conflitto d'interessi!" (Fassino). "E perchè non l'avete fatta voi in 5 anni di precedente governo?" (Cicchitto). Ed era un dialogo che oltre a grattugiarci i testicoli, ci faceva incazzare come scimmie, a noi di sinistra. Perchè, puttanaeva, il piduista aveva ragione. Perchè, vaccatroia, riconsegnare su un piatto d'argento il Paese al nano ridens lasciando intatta tutta la sua potentissima e pericolosissima macchina mediatica, fu come tirarsi una badilata sulle palle.
Vabbè, pensavamo però il 12 aprile, alla prima riunione del consiglio dei ministri faranno 'sta benedetta legge sul conflitto d'interessi. Primo: per dare una parvenza di civiltà al nostro Paese. Secondo: per soddisfare i milioni di elettori che la chiedevano a gran voce. Terzo: per non doversi più sentirsi rinfacciare la faccenda negli anni a venire. Quarto: per la soddisfazione di vedere le facce incazzate dei bondicicchittischifani e godere nel sentire le loro reazioni starnazzanti.

Bene, non più di tre mesi fa a precisa domanda Fassino rispose che la legge sul conflitto d'interessi non era tra le urgenze del programma. Ora, dopo le ultime esilaranti vicende, la faccenda è bell'e morta e sepolta sotto il polverone delle maggioranze variabili (*)
Casomai Fassino si domandasse ancora i motivi dell'erosione di consenso, e si dichiarasse stupito della vittoria del banana alle prossime elezioni anticipate, mandatelo da me che glielo spiego io.

(*) = Efficace la spiegazione data da Maria Giovanna Maglie: E' come se: "No, caro, scusa, ma stasera ho un terribile mal di testa, prova pure a farti una sveltina con la tata dei bambini, ammesso che ci stia, ma che succeda solo una volta, ok? Buonanotte".

 

Stamani parlavo col mio compagno di merende, e mi rendevo conto che io e i diessini - mastellini - rutellini - margheritini saremo sempre all'opposizione gli uni degli altri. A loro non gliene frega nulla del conflitto di interessi, del servilismo agli USA, di Ustica, di Calipari, della verità sulle stragi, delle leggi personali, di previti e dell'utri in parlamento, della corruzione dilagante, della legge elettorale, della Giustizia fatta a pezzi. A loro non interessa che un governo di sedicente sinistra non muova una foglia delle porcherie del precedente, che non abbia il coraggio di alzare la voce contro un cardinale qualsiasi, che faccia le stesse identiche cose di uno di destra, a loro interessa solo che a farle non sia berlusconi.
Io invece sono tra quelli che speravano in un cambiamento. Vero, tangibile, concreto. Perchè quando uno mi prende per il culo ce l'ho alle spalle, e di sapere di che colore ha la casacca non me ne frega nulla, io sento male e basta.

Che poi ora son tutti a sparare contro i due rifondaroli "traditori", rei di non essersi assoggettati a una servile politica estera filo americana. Ma vogliamo parlare un po' di quel vecchio senatore che teneva "continuative relazioni" con boss mafiosi e che in un qualsiasi paese civile sarebbe a marcire in galera perlomeno "dal 1980"? O di quello che eletto nelle liste di un partito ha cambiato casacca appena seduto sulla poltrona senza che nessuno lo abbia fatto accomodare alla porta? Che è come se Totti appena entrato in campo si mettesse a giocare e a segnare per la Lazio, e l'allenatore continuasse tranquillo a farlo giocare contro la sua squadra, e il presidente continuasse a pagargli un lauto stipendio.

Viste le mail che mi sono arrivate ci tengo a chiarire: il duo Rossi-Turigliatto ha fatto una cazzata grossa come Ferrara (l'ex agente CIA non la città). Ma mentre tutta la sinistra sta sparando loro addosso, io non posso fare a meno di notare che ben più determinante della loro astensione (peraltro ininfluente ai fini della votazione) è stato il voto contrario di Cossiga e Andreotti. E, parliamoci chiaro, se questi due depositari dei peggiori segreti di 60 anni di repubblica, uno servo degli americani e uno servo del vaticano, decidono di far cadere un governo alla vigilia delle votazioni sull'Afghanistan e sui Di.Co, vuol dire che qualcuno dall'alto gli ha impartito un ordine ben preciso. E per non farci mancare niente mettiamoci anche l'industriale Pininfarina.
Bene, e ora rimettetevi il prosciutto sugli occhi e continuate a prendervela coi rifondaroli della sinistra radicale.  

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Dopo lo scossone di mercoledi, tutti i cervelloni della sinistra hanno fatto quadrato intorno al leader-maximo Prodi, e in pratica hanno convenuto che pur di non rivedere calderoli gasparri e giovanardi ministri, i caccia americani se li ospitano anche nel proprio box sotto casa. Di questo nuovo corso impostato alla massima unità e condivisione d'intenti si è avuta immediatamente prova quando D'Alema, riferendosi a Diliberto, ha dichiarato: "Certa sinistra non serve al governo".
Non potendo rispondergli direttamente "Ma allora non hai capito proprio un cazzo!", Diliberto intervistato da Repubblica ha replicato usando tutto un giro di parole, ma il senso era quello.

Ora, io se fossi Prodi cercherei di tenermi buoni i farmacisti, magari con sgravi fiscali o riduzioni dell'IVA, perché basta uno spiffero d'aria che faccia ammalare la Montalcini, o una pista di coca tagliata male che mandi in tilt Colombo, e son cazzi.
Più che ostaggio della sinistra radicale questo mi sembra un governo ostaggio degli antibiotici.

 

 

Ci avevano provato in tutti i modi. Hanno arrestato quattro rintronati capaci nemmeno di rapinare un bancomat e li hanno spacciati per brigatisti in procinto di fare la rivoluzione. Hanno chiamato uno degli esclusi dalle selezioni del grande fratello e lo hanno intervistato presentandolo come esponente del C.A.R.C. (che non si sa che cazzo sia ma di sicuro la C sta per Comunisti) facendogli farneticare di lotta armata, hanno provato ad aizzare la piazza, hanno provato a gettare badilate di merda sul Sindacato, sui Movimenti pacifisti, sulla gente per bene, hanno tenuto i microfoni accesi sperando fino all'ultimo che qualche imbecille gridasse "10-100-1000 Nassiriya". Invece nulla. Solo bambini, balli, bandiere e colori. Gente molto più civile di loro insomma.
Immediata la presa di posizione di Prodi di fronte alla pacifica protesta di migliaia dei suoi elettori: "Sulla base di Vicenza il programma non cambia"
Altrettanto immediata la replica di Votantonio: 10-100-1000 vaffanculo.
Dice Diliberto: "Berlusconi ci fa schifo". Prodi invece...

 

Occazzo: i brigatisti arrestati erano iscritti alla CGIL. "La sinistra si interroghi!", strumentalizzano i bondicicchitti.
Poi hanno frugato meglio nelle loro tasche e sono state trovate anche la Fidàty Card dell'Esselunga, l'abbonamento in curva sud, la tessera di Blockbuster, la scheda del digitale terrestre, i punti del Mulino Bianco, la foto delle conviventi e i santini di Padre Pio, come a Provenzano.
Ora son tutti lì a interrogarsi tra loro...

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"È intollerabile che un ex terrorista, l'ex brigatista Roberto Del Bello, segretario particolare del suo sottosegretario Bonato, di Rifondazione Comunista, condannato a quattro anni, con sentenza passata in giudicato, abbia un ufficio ed una scrivania al Viminale" Lo ha detto Sandro Bondi durante il suo intervento alla Camera. 
Seduto accanto a lui stava quel tale, quello che in questi giorni sbandiera dei diari taroccati del nonno di una ex soubrette, quello condannato a 9 anni e spiccioli per associazione mafiosa.

 

 

Niente partite oggi, fino a nuovo ordine. Cioè fino a domenica prossima. 
"Campionato sospeso!"
fanno tutti con la faccia tra l'indignato e il truce. E intanto si scartabella il calendario per trovare un mercoledì libero per recuperare il tempo perso per questo fastidioso inconveniente, prima o poi li chiameranno effetti collaterali (quando la realtà supera la satira: lo ha appena detto Matarrese). Ma tu guarda se questo doveva andare in giro coi finestrini aperti per farsi buttare una bombacarta in macchina. Ma tu guarda se questo doveva farsi ammazzare proprio vicino a uno stadio. In fondo per quel dirigente massacrato di botte la domenica prima dopo una partita tra ragazzini (ragazzini, cazzo!) mica si era sospeso nulla, e che sarà mai? 
Una settimana o due di mea culpa, mazzi di fiori qua e là, qualche "ti ricorderemo sempre" spray, e poi le partite riprenderanno coi bambini per mano ai calciatori, strette di mano e gemellaggi tra tifosi, sugli spalti un po' di striscioni inneggianti all'amicizia e allo sport. Riesumeranno dai cassetti gli stessi dell'ultima volta, mica li hanno buttati via, un bel "Tutti insieme per dire NO alla violenza" torna sempre comodo. E poi via come prima, coltellate comprese.
Ma io mi domando: se un qualsiasi tipo di manifestazione, che sia un concerto o un torneo di briscola, sistematicamente degenerasse in guerriglia urbana, se ogni volta, ogni volta cazzo, si dovessero contare morti e feriti, quella manifestazione sarebbe sospesa per una settimana, o sarebbe abolita nei secoli dei secoli amen?

 

"Il governo è ostaggio della sinistra radicale!" sbraitano i cicchitti. Sinistra un par di coglioni!
Abrogazione leggi vergogna, abrogazione riforme porcate, conflitto d'interesse, consiglio amministrazione Rai, brunivespa, pacs, basi americane, sproloqui di cardinali, guerre varie, ditemi un solo provvedimento, uno solo, che questo governo ha preso e che possa essere considerato di sinistra.
"Eh, non bisogna impaurire l'elettorato moderato" Ma moderato chi cosa dove come quando, cazzo?! 
L'assurdo è che continuando a prendere (e NON prendere) decisioni degne del peggior berluscone, questa accozzaglia di deficienti non solo perde il consenso del popolo della sinistra, quella vera, che l'aveva appoggiato pieno di speranza di cambiamento, ma si fa sbertucciare dalla grancassa mediatica dei fascisti che li dipingono come radicali. E guardate che riuscire a mandare in malore un Paese votando a favore dell'ampliamento della base usa e a favore della guerra in Afghanistan è roba da triplo salto mortale carpiato con doppio avvitamento. 
Notizia dell'ultim'ora è che stanno provando a liberalizzare la vendita dei carburanti e a togliere l'usura sulle ricariche telefoniche. Bene, bravi, bis. Ma vediamo quanto ci mettono a fare marcia indietro di fronte ai primi due giorni di sciopero dei benzinai, e soprattutto quanto ci mettono Tim & C. a recuperare il balzello aumentando all'unisono le tariffe.

 

Bene, dopo un po' di disintossicazione vediamo di riaprire un giornale e di guardare un TG.
Cazzo che palle 'sto Papa! Ma non sta mai zitto? Ma soprattutto, è proprio necessario che qualsiasi notiziario a qualsiasi ora riporti per filo e per segno ogni suo sospiro? Allora facciamolo PresDelCons, PresDellaRep, ImpDelMond e mettiamoci l'animo in pace! Almeno dicesse qualcosa di interessante...
Leggo su tutte le prime pagine che Nicola Rossi è uscito dai DS nonhocapitobene perchè. Ehm, scusate... ma chi cazz'è Nicola Rossi? Ma anche fosse il cugino del Papa: ecchissenefrega!
Ah, vedo che i nostri prodi cavalieri (sottile questa eh?) si sono chiusi in una reggia a Caserta. Purtroppo poi sono anche usciti. E appena fuori il più prode di tutti ha dichiarato (per quel che si è potuto capire senza i sottotitoli) che "faremo... andremo... riformeremo...". Pareva una lezione di grammatica sulla coniugazione del futuro. Poi la perla: "Abbiamo cinque anni per governare..." Quattro cazzo, quattro! Uno ve lo siete già fumato, e le Cirami-Gasparri-Frattini-Moratti-Calderoli e leggi-porcherie varie sono ancora lì a fare giurisprudenza.
Toh, il piduista bionico col riporto, col lifting, col bypass, e coi tacchi rialzati ha trovato un microfono e ha sciorinato una sequela di cazzate solo perchè il suo amico D'Alema ha osato prendere una nettissima e intransigente posizione contro l'altro suo amico, quello che quando vede un pozzo di petrolio diventa cleptomane (e criminale di guerra anche). "Non ho gradito i raid USA in Somalia" ha detto il baffo che conquista (qualche decina di morti tra la popolazione civile, così, tanto per cominciare bene l'anno). Cazzo, c'ha ragione il pelatino, una roba così forte non si sentiva dai tempi di craxi a Sigonella, o dalla Cassazione su Ustica, si attendono con ansia contromisure e rappresaglie americane, pare che McDonald's ci abbia già inseriti tra gli stati canaglia e abbia messo l'embargo sugli hamburger. Chissà com'è incazzato Giuliano Ferrara.

 

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