Speciale Social Forum - Firenze 6/10 novembre 2002

 

FIRENZE NON E' MAI STATA COSI' BELLA!

 
Black Block?                        Black Gnok

 

 

FALLACI SOCIAL FORUM

La sciupamatite Oriana Fallaci scrive un equilibrato articolo sul Corrierone (se volete provare a leggerlo tutto senza vomitare cliccate qui): "Fiorentini abbiate dignità. Non siate inerti, esprimete il vostro sdegno. Chiudete i negozi, i mercati, chiudete tutto! Non mandate i bambini a scuola. Non rivolgete la parola a coloro che come minimo vogliono imbrattare i nostri monumenti. Perché è possibile che quei gentiluomini e quelle gentildonne usi a imbrogliare con la parola più sputtanata del mondo, la parola Pace, non ci devastino Firenze"
Votantonio, da buon fiorentino, oltre ad augurarsi che la vecchia ciabatta non decida mai di venire ad ammorbare l'aria di Firenze, le manda un affettuoso saluto: ma va' a cacare!

Nalla foto: i negozianti fiorentini accolgono l'invito della Fallaci 

STATO DI MASSIMA ALLERTA

Allarme a Firenze per un comunicato di una non meglio identificata cellula terroristica. Nel farneticante messaggio, proveniente da New York e diretto a un importante quotidiano milanese, si istiga all'odio razziale, alla violenza e alla devastazione della città. Sulla base della calligrafia sconnessa e della sintassi incerta, gli investigatori ritengono possa trattarsi dei deliri di un'anziana signora in preda a turbe senili.
Fornito dalle forze dell'ordine l'identikit della terrorista e di un suo fiancheggiatore in città.

 

Alla manifestazione organizzata dai Cobas presso la base americana di Camp Darby, tutto è filato liscio. Nessun incidente, neanche una scaramuccia, nonostante la previsione di Pisanu che aveva annunciato l'occupazione della base. La reazione di Berlusconi: "E' andato tutto bene grazie alle rassicuranti dichiarazioni fatte dal governo in questi giorni che hanno contribuito a rasserenare gli animi"

Nella foto: la vera reazione di Berlusconi

ALLARME ROSSO ANCHE AL SUPERMERCATO

Allertati da una telefonata che chiedeva la disponibilità di zucchine e cetrioli, i commercianti si sono organizzati per accogliere la Fallaci in procinto di uscire a fare la spesa.


Nella foto: i commessi  mentre attendono la vegliarda.

Fabio Picchi, titolare del ristorante Cibreo: "Tutti parlano di crisi e di momento difficile. Ci sono migliaia di persone in città, chiudere i negozi sarebbe un suicidio commerciale"

CLAMOROSA RIVELAZIONE DI PUTIN

"Nel teatro di Mosca non abbiamo usato nessun gas. Gli abbiamo solo fatto leggere alcuni libri e articoli della Fallaci"

Santoro in confronto è una mammoletta, Fede un comunista, Feltri un brigatista rosso. Sulla RAI di regime parte il programma che sostituisce Sciuscià. Dopo mezz'ora di stronzate sulla madonna di Medjugore, comincia il dibattito sul Social Forum. Questo tipo qui accanto (tale Antonio Socci, ex vicedirettore del Giornale, la cosa che più mi fa incazzare è che parla col mio stesso accento) introduce il tema partendo dal famoso articolo della Fallaci: "Ho sentito dire che alcuni manifestanti di Firenze vorrebbero addirittura bruciare i suoi libri, non vi sembra che le reazioni siano state un po' troppo offensive e violente?"
O faccina a bischero, ma che cazzo dici? Questa vomita merda su mezzo mondo e tu mi chiedi delle reazioni? Seguono prese di culo all'assente Curzi, attacchi al povero Agnoletto, criminalizzazione dei movimenti, propaganda di regime.
Anche per te lo stesso saluto riservato a lei: ma va' a cacare!

UN'ALTRA FALLACI E' POSSIBILE

"Sapeste com'è difficile vivere al trentottesimo piano di un grattacielo di New York, mentre voi smidollati, non avete avuto neanche il coraggio di sfasciare un bancomat. Amo la pace e l'amo tanto che sarei disposta a radere al suolo una città e a non fare prigionieri. Amo la guerra perché mi fa sentire viva..."

   


TRANSENNATA LA FALLACI

Grande successo del corteo contro la guerra: mezzo milione di persone hanno sfilato senza alcun problema. Merito anche delle forze dell'ordine che hanno adottato speciali provvedimenti per tutelare la salvaguardia dei monumenti e l'incolumità dei manifestanti.
"Ma quale ordine pubblico - ha detto il prefetto di Firenze - come tutte le cose antiche volevamo solo proteggerla dalle ingiurie del tempo"

 

 

Sui pannelli dei negozi sprangati: "CHIUSO PER ALLESTIMENTO CERVELLO" - "SE VOGLIO TE LO SMONTO IN 5 MINUTI" - "CAMBIA PUNTO DI VISTA" (ottico) - "E NOI SI VA DA QUELLO DI FRONTE" (pub)
Su uno striscione appeso a un terrazzo "SCENDO... CAMBIO IL MONDO, E TORNO"
Sul cappellino di un anziano signore "RISPETTATEMI: SONO UN'OPERA D'ARTE"

 Questa è bella!

dal sito dell'ADNKRONOS: era scritto proprio così

 

 

Hanno messo in moto tutta la loro formidabile macchina mediatica. Hanno mobilitato le bocche di fuoco dell'informazione di regime per screditare il Forum. Hanno parlato di scelta sbagliata. Hanno annunciato devastazioni sicure. Hanno descritto i manifestanti come terroristi simpatizzanti di regimi dittatoriali. Hanno seminato il panico. Hanno scritto articoli per provocare la rissa. Hanno sperato fino all'ultimo che potesse scoccare una qualsiasi scintilla. 
Ma si sono trovati di fronte una città splendida, per niente impaurita di accogliere centinaia di migliaia di persone, organizzata al meglio e felice di tanta gioia di vivere. Centinaia di concerti, dibattiti, momenti di riflessione, e un corteo meraviglioso, immenso, colorato, multietnico. Volevano la guerriglia, sono stati giorni di festa!
Le uniche devastazioni ci sono state nei cervelli di attempate scribacchine, di incapaci ministri, di ipocriti premier e di ottusi negozianti (quelli che invece hanno aperto hanno fatto affari d'oro).
Grazie al prefetto Serra che ha mantenuto defilato l'imponente schieramento delle forze dell'ordine, grazie a Fini che stavolta non è venuto in questura a dare disposizioni. Grazie soprattutto a tutti voi che siete venuti, tornate anche domani, che Firenze non è mai stata così bella!

Piazza Beccaria, me ne sto appogiato a una ringhiera ai margini del corteo. Si avvicina il padre di Carlo Giuliani con una piantina della città in mano, mi chiede un'informazione. Dopo avergli spiegato come fare per tagliare una parte del percorso chiedo di potergli stringere la mano: "Lei è una persona davvero grande, grazie" "No - risponde - sono io che ringrazio lei, tutti voi, e la vostra città". Ok, sarà retorica, ma mi sono leggermente commosso.

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E' lunedi, la festa è finita. Il palco nel piazzale dello stadio è stato smontato, così che gli ultras possano riappropriarsi del loro spazio per accoltellarsi ogni domenica. I negozianti che erano stati terrorizzati dai terroristi dell'informazione riscoprono le loro vetrine e le loro insegne, McDonalds, Mastercard, American Airline, variopinti simboli della tradizione storica della città, tanto cari alla Fallaci (i simboli, mica la città). Le signore impellicciate possono finalmente riportare a scuola i loro figli, con i loro zainetti griffati e le loro merendine geneticamente modificate, parcheggiando in tripla fila davanti al portone. Tutte le auto hanno ripreso il loro posto sui marciapiedi della città, e c'è voluto del bello e del buono per riincastrarle tutte così com'erano. Sui lungarni è riapparsa la lunga colonna di pullman carichi di macchine fotografiche con turista giapponese incorporato. I viali che sabato erano stati invasi dal colorato e rumoroso corteo dei manifestanti, oggi sono invasi dal colorato e rumoroso corteo di spetacchianti automobili. L'aria è tornata irrespirabile. Chissà com'è contento Zeffirelli...

 

 

CARA ORIANA

" I RESTI DI QUELLA CHE FU UNA DELLE PIU' GRANDI GIORNALISTE DEL MONDO, RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESO CON ORGOGLIOSA SICUREZZA"
Generale M. Robespierre.

Cara Oriana,
Spero di non destare ancora una volta la tua pur innocua ira repressa se comincio la lettera a te rivolta con le parole (artefatte) del grande generale del regio esercito italiano che annunciavano alle
italiche plebi la vittoria (?) nella grande guerra, errore grammaticale ovviamente compreso. (spiego: se sono i resti a risalire, sono sempre i resti per un elementare problema di logica che sono discesi).
Pensavo di farti un omaggio e so che tu sicuramente gradirai: ultimamente sei avvezza a considerare con un occhio di particolare riguardo tutto ciò che richiama anche solo lontanamente l'idea della guerra.
Tutto ciò lo giustifichi (anzi te ne fai addirittura un vanto) con la tragica giornata dell'undici settembre 2001. Giornata di lutto per il genere umano. E' vero.
Lo sai, Oriana? La tua indignazione è sacrosanta. Quante persone innocenti sono scomparse per sempre in quel folle rogo. Quanti uomini donne,  di paesi diversi. Uomini, donne che non hanno più avuto la gioia nel tornare a casa dopo una lunga giornata di duro lavoro di abbracciare e coprire di baci i loro bambini. Già, i bambini...
Lo sai Oriana, ho il fondato sospetto che tu, da buona, anzi ottima giornalista, non fossi tanto brava a matematica a scuola.
Eccellevi sicuramente in italiano, in storia sicuramente, ma in matematica mi sa proprio che non ci davi. Non ti sentire in colpa per questo: anche a me, nel mio piccolo (per carità.), accadeva la stessa cosa. E' che mi hanno sempre interessato più le vicende umane che le aride cifre.
Capisci quello che voglio dire, vero? Ma certo mi capisci benissimo: sei una donna intelligente tu.
Vabbè, proviamo, tu ed io, a fare uno sforzo per una volta, una volta sola. Proviamo a contare. Però te lo sbatto in faccia (scusami l'espressione indelicata) il conto esimia concittadina, Orianuccia bella.
Ogni giorno, e dico ogni giorno, cara bella fica (fra noi parliamo in fiorentino da ora in avanti , dai è così bello!) crollano al suolo due torri gemelle, solo che, a differenza dell'undici settembre non crollano alle nove del mattino, ma quando gli uffici son pieni come un ovo (le undici va bene?) e lo sai di chi sono pieni gli uffici .. di bambini.di bambini africani, di bambini asiatici, di bambini sudamericani, di bambini medioorientali. Quarantamila. Quarantamila ogni giorno, Oriana.
Muoiono per la fame, per le malattie, per la sete. E da cosa, da chi, sono provocate queste morti?
Vuoi che ti dica che sono provocate dai no-global carissima, dolcissima concittadina? O dai comunisti cattivi, che magari poi li congelano nel frizer e se li sgranano con calma? O magari da qualcuno di quei preti delle periferie italiane che tu etichetti con vero odio con l'appellativo di "rossi" solo perché da veri cristiani stanno ogni giorno accanto agli umili, agli emarginati che anche tu, una volta, amavi tanto.
Vedi Oriana, penso che sia giusto spiegarci fra noi. Siamo fiorentini, tu, io, il webmaster.
La nostra città cos'era diventata prima del Social Forum? Una vetrina di gadget e scarpette per turisti giapponesi. Una città di avidi bottegai razzisti chiusi ad ogni contaminazione con il mondo esterno. (ma è poi vero? Anche a questo è servito il Social Forum, a smentire dei luoghi comuni.)
Ma la nostra Firenze non può essere questo. Non deve essere solo questo. La nostra Firenze deve tornare ad essere quella che era un tempo. La nostra Firenze deve tornare ad essere quella di La Pira, di Don Facibeni, di Don Lorenzo  Milani, di Padre Ernesto Balducci,, di Don (ex) Enzo Mazzi. Ma guarda che sfortuna, tutti credenti, neanche un comunista Oriana.
La nostra città deve tornare ad essere quella  che insegna, anche al turista più frettoloso, che qui con l'umanesimo, l'uomo si è liberato per sempre della paura di Dio ( e quindi della paura del potere) per ricongiungersi a Dio nell'amore.
La nostra città deve tornare ad essere quella che si libera per sempre della paura del Dio del potere incombente dall'immensa cupola di Santa Maria del Fiore e si congiunge per sempre col Dio dell'amore della basilica di San Lorenzo, un Dio alla stessa altezza dell'uomo.
Oriana, credimi, ti scrivo queste cose insieme con una grande gioia ed una grande amarezza. La gioia di aver condiviso, nella mia città,  insieme a decine e decine di migliaia di altre meravigliose persone, tre giorni che resteranno per sempre scolpiti
nei nostri cuori. Niente ci può fare più paura, Oriana. L'amarezza per il fatto che tu non hai voluto, per chissà quale strana alchimia della mente, essere con noi.
Torna con noi Oriana. Liberati dai tuoi demoni. Torna ad essere la splendida compagna di Alekos Panagulis. Torna a dire no ai mercanti di morte. A cogliere il fiore della tua libertà.

Robespierre

 

 

La pubblicazione dell'articolo della Fallaci sul Corriere ha suscitato molte reazioni, anche ironiche, nei confronti della giornalista, mentre probabilmente la vera vergogna stava altrove. Riccardo Forte ce lo ricorda con due lettere indirizzate al Corriere (la vera vergogna, appunto)

1 - Povera Fallaci, povero Corriere (dopo la lettera della Fallaci ai fiorentini, pubblicata sul Corriere del 6/11)

Non sono un famoso scrittore né un affermato giornalista e, perciò, non posso chiedere ad un giornale blasonato come il Corriere della Sera di offrirmi un generoso spazio per esporre il mio pensiero. Tanto meno potrei avere una simile pretesa se, più che esprimere un'opinione, mi dedicassi all'insulto e all'invettiva.
La signora Oriana Fallaci, invece, può farlo, certa che il più importante quotidiano italiano le metterà a disposizione perfino la prima pagina. Non ci sarebbe di che meravigliarsi, vista la fama della sua firma ed i suoi trascorsi talvolta epici. E proprio le esperienze - a volte anche molto dure, come la malattia che da qualche anno la accompagna - a cui la vita l'ha sottoposta, possono spiegare la durezza dei toni usati nei suoi scritti. Tuttavia nulla di tutto ciò può giustificare le invettive e gli insulti nei confronti di chiunque abbia opinioni opposte alle sue. 
Nessuno, nemmeno la signora Fallaci, può permettersi di distribuire patenti da idiota o, peggio, da infame e traditore e - perché no? - da criminale a chi, semplicemente, dissente dalla politica di quegli Stati Uniti d'America che lei ha eletto a
seconda patria. 
Deve essere rimasto davvero molto poco di quella grande giornalista di un tempo, che ha visto da vicino i più sanguinosi conflitti ed ha intervistato i leader più potenti. Deve essere rimasto davvero poco dell'autrice di alcuni tra i libri più belli del nostro tempo. L'abilità nell'uso della parola scritta è rimasta intatta, ma è ormai ben poca cosa, se non riesce a fare altro che metterla al servizio dell'insulto, dell'arroganza e dell'odio. 
E anche di quel grande quotidiano, il Corriere della Sera, da sempre autorevole riferimento dell'Italia colta e democratica, che ha segnato e accompagnato il modo di fare informazione ed ha ospitato le migliori penne d'Italia, è rimasto ben poco, se si riduce a dare spazio al delirio senile di una grande donna ormai ridotta all'ombra di se stessa. 
Povera Oriana Fallaci, povero Corriere della Sera: provo compassione per voi.

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2 - Che noia... (dopo le 7 puntualizzazioni della Fallaci sul Corriere di sabato)

Di nuovo lei, che, in preda ad un delirio di onnipotenza indotto da un ego smisurato, si sente in dovere di precisare cosa ha fatto, cosa non ha fatto, dove è stata e perché. Avrebbe anche potuto risparmiarsi la fatica, visto che a nessuno interessava saperlo. Sicuramente, anche il suo fegato ne avrebbe tratto vantaggio, non essendo costretto ad assorbire una dose spropositata di bile fuori pasto.
Se la convinzione di essere "IL" centro del mondo può spiegare il comportamento dell'anziana donna, resta invece un mistero il motivo per cui il direttore del Corriere della Sera continua a dare ospitalità ai suoi oziosi interventi. Di personaggi pagati nonostante le banalità che scrivono, sul Corriere ce n'è una discreta folla, ma almeno non sono offensivi né volgari e perciò se ne sopporta la presenza. Questa anziana donna piena di livore e di astio verso tutto ciò che le ricorda ciò che è stata e non è più, invece, è solo una presenza molesta e irritante.
Dovrò smettere di comprare il Corriere?

 

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